Lista Civica La Piazza

 

Gerbido inceneritore

 

 

E’ passato un anno da quanto ponemmo a TRM ed al Comune le 9 domande sull’inceneritore, una delle quali (la prima) riguardava il ruolo della raccolta differenziata all’interno del “sistema integrato” dei rifiuti, di cui l’inceneritore dovrebbe costituire un tassello.

 

I dubbi dei cittadini che l’auspicato aumento della raccolta differenziata possa logicamente essere in contrasto con la presenza di un inceneritore, nonchè l’esigenza di far quadrare i conti dell’impianto, potrebbero trovare nelle prossime settimane una drammatica soluzione.

 

E’ infatti di questi giorni la notizia che il Governo intende ottimizzare la gestione delle potenzialità degli impianti esistenti (tra i quali quello del Gerbido), aumentandone la capacità massima di accogliere rifiuti in funzione della necessità di smaltire quelli prodotti dalle regioni che sul territorio Italiano non si sono dotate di impianti sufficienti ad assicurare lo smaltimento dei rifiuti prodotti.

 

Basterà insomma modificare il numerino riportato nell’AIA (Autorizzazione Ambientale Integrata) degli impianti (passando nel caso del Gerbido da 421.000 tonnellate/anno a 521.000) ed il gioco è fatto: le quantità autorizzate, frutto di anni di studi e valutazioni su come dimensionare gli inceneritori sulla base dei rifiuti prodotti su scala provinciale, diventeranno magicamente sufficienti a compensare le mancanze di quelle Amministrazioni poco virtuose che per anni hanno allontanato il problema.



Read more: Nuovi rifiuti in arrivo per l’inceneritore del...

Gerbido inceneritore

La discussione dell’interpellanza sull’informazione alla cittadinanza sul (mal) funzionamento dell’inceneritore del Gerbido è stata occasione per sollecitare ancora una volta Presidente e Coordinatore a rispettare gli impegni assunti. Nell’aprile 2012 infatti il Consiglio, su iniziativa piazzina, aveva impegnato la giunta a partecipare alle riunioni del Comitato Locale di Controllo, a relazionare in commissione e a raccogliere le istanze dei cittadini.

 

Purtroppo nulla di ciò è successo a distanza di 2 anni.

Ma come sappiamo, assai è invece successo al Gerbido, dove le promesse non mantenute sono molte.

TRM è ora all’80% privata e fino ad ora è stata piuttosto reticente nel comunicare alla stampa e alla cittadinanza, con chiarezza, la situazione dell’impianto e dei fumi emessi. Lo spostamento della Servizi Industriali non si vede ancora all’orizzonte, così come nella nebbia sono finite le compensazioni ambientali e la sorveglianza sanitaria. Condizioni senza le quali l’inceneritore non doveva entrare in funzione.
In tutto questo la Circoscrizione 2 che fa? Interessa la salute dei cittadini? Sembrerebbe di no. Altrimenti non si spiegherebbe il silenzio di questi mesi.
Barla, in Consiglio, ha rivendicato il ruolo della Circoscrizione nel processo di controllo e gestione dell’inceneritore, per una volta incontrando apparentemente la condivisione di diversi consiglieri.

Ma il Presidente (Punzurudu, IdV), che continua a lamentarsi di non potersi sedere al tavolo del CLC (i maligni dicono una buona scusa per non partecipare), e il Coordinatore (Mastrogiacomo, PD), che ancora sembra non aver chiaro il problema, sembrano sordi.

E’ stato ricordato ad entrambi che è giunto il momento di attivarsi, in linea con l’Assessore comunale, e andare oltre richiedendo una partecipazione diretta. Non saremmo soli in questa azione: il Comune di Rivalta (ma non solo) chiede a gran voce, e da tempo, che si metta mano alla revisione del regolamento del CLC. Revisione che sembra essere ormai improrogabile, a leggere le dichiarazioni della Presidente del CLC, e che potrebbe portare ad aprire anche a comitati di cittadini.

E’ quindi il momento per chiedere una rappresentanza della Circoscrizione in tale sede, che non passi dall’assessore comunale. La richiesta in tal senso è stata chiara, e gli interventi in Consiglio l’hanno ribadita.

Se la C2 non chiederà di entrare nel CLC, lo farà la Piazza.



Pubblichiamo il resoconto della seduta del Comitato di Controllo del 29 gennaio scorso, redatto da un nostro sostenitore che ha partecipato di persona. Ringraziamo Pietro per il suo contributo!

 

 

Il CLdC è convocato nella Sala Colonne del municipio di Torino, p.zza Palazzo di Città, per le 17. Alle 17.25 la Presidente Faienza dà inizio ai lavori, scusandosi per lo spostamento della sede all’ultimo momento (l’incontro doveva tenersi a Grugliasco). Il motivo ufficiale dello spostamento è la partecipazione del dott. Alimonti (Istituto Superiore di Sanità), giunto appositamente da Roma. E’ concreto il dubbio che si sia scelto un luogo meno vicino all’inceneritore per avere meno residenti arrabbiati; in ogni caso, la presenza di celerini all’entrata del municipio, e all’ingresso della sala di un nutrito schieramento della Digos che vigila con cipiglio lombrosiano, pare pronto a placare ogni tensione.

L’oggetto dell’incontro è la presentazione dei risultati del BIOMONITORAGGIO effettuato nel giugno 2013, sotto il programma SPoTT. La dott.ssa Bena, il dott. Cadum e il dott. Alimonti chiariscono subito la cosa più importante: questi sono controlli effettuati PRIMA che l’inceneritore entrasse in funzione, per avere un quadro della situazione pre-. In gergo, questo è il Tzero, che verrà confrontato con i dati del T1 (a un anno dall’entrata in funzione) e successivamente col T2 (a 3 anni).

A onore dei 3 suddetti esperti, i risultati sono presentati con grande cura e dovizia di dettagli.



Read more: Resoconto dell’incontro del Comitato Locale di...

Monitoraggio dell'impatto ambientale e sulla salute dei cittadini dell'inceneritore del Gerbido. Fonti istituzionali.

 

Il programma SPoTT

Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino.
Il programma prende corpo con l’obiettivo di creare un sistema di sorveglianza che consenta di valutare gli effetti avversi sulla salute dell’inquinamento ambientale nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Torino.

Per saperne di più: http://www.dors.it/el_spott.php

 

ARPA Piemonte

 

Sezione del sito ARPA, dedicata alla presentazione dell'impianto, dove sono presenti informazioni, documenti e dati articolati ed organizzati in una prima parte introduttiva di conoscenza dell'impianto.

 

Per saperne di più:

> http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/territorio/torino/termovalorizzatore-del-gerbido

> I dati del termovalizzatore

 


 

 



Alcuni momenti della manifestazione del 26 ottobre 2013 "Basta menzogne sull'inceneritore"

 

Le 9 domande della Piazza a TRM, al Comune di Torino e alla C2 sull’inceneritore del Gerbido

Tante, troppe sono le promesse che hanno accompagnato la costruzione dell’inceneritore e che sono state disattese. La Piazza non intende dimenticare le domande aperte e ricorda alle istituzioni che i cittadini, che non si fanno prendere in giro, sono stanchi del silenzio e pretendono delle risposte.

1. Ritardo su raccolta differenziata e tassa rifiuti
L’inceneritore si inserisce in un progetto di “sistema integrato” di gestione dei rifiuti, che prevede l’incenerimento della sola frazione residua dei rifiuti urbani. Perché il Comune continua a ritardare il passaggio al sistema a tariffa ed al sistema porta a porta su tutta la città, che porterebbe a premiare chi differenzia meglio i rifiuti ed ad aumentare il livello di raccolta differenziata oltre il 65% previsto per legge? E’ possibile che da anni l’unico ostacolo insormontabile sia quello della collocazione dei cassonetti nei cortili del centro?

2. Chi paga la sorveglianza sanitaria
Perché TRM – a cui carico è stata prevista in fase di autorizzazione la realizzazione del piano di sorveglianza sanitaria – si è rifiutata finora di accollarsi i costi (2,2 milioni di Euro in 3 anni)? Quali conclusioni sono state raggiunte su tale punto al di là di generici impegni? E’ vero, come affermato dagli stessi responsabili del progetto, che lo studio è in grado di accertare solo aumenti dell'accumulo di diossine e PCB di grandezza superiore al 20% ?

3. Mancata delocalizzazione della SADI – Servizi Industriali
Perché la SADI – che doveva essere rilocalizzata prima della realizzazione dell’inceneritore – si occuperà anche del trattamento in loco delle ceneri e delle scorie residue delle combustione, andando ad aumentare il carico ambientale sull’area invece che a ridurlo? Quali garanzie scritte ci sono circa il futuro delle operazioni di trattamento e stoccaggio?

4. Poca trasparenza dell’informazione

Come è possibile che, a fronte dei numerosi guasti alle linee registrati nei primi mesi dall’avvio dell’impianto, TRM si limiti a commentare i fatti con dichiarazioni quali “Grazie al tempestivo intervento degli operatori nell’attivare le procedure di fermo impianto - informa il comunicato -, gli sforamenti delle emissioni sono stati minimi”?



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