Lista Civica La Piazza

E' partita la raccolta firme per una petizione popolare di modifica del progetto Parco Tematico Ambientale, nella quale sono contenute le proposte alternative (raggruppate per temi simili) emerse durante la serata pubblica di venerdi 11 maggio.

Aiutaci anche tu: scarica il modulo e fallo firmare ai cittadini

- formato A3, da stampare fronte-retro (90 firme);

- formato A4, da stampare fronte-retro (30 firme).

Le firme raccolte saranno portate in VI commissione consiliare di Circoscrizione 2.

Di seguito il testo della petizione.

Circa un centinaio di persone venerdi 11 maggio alla Sala dei Centomila a discutere su quante cose si potrebbero realizzare con i 350.000 euro delle compensazioni al posto del Parco Tematico Ambientale. Uno straordinario esercizio di democrazia, in cui rappresentanti di associazioni e semplici cittadini si sono messi a ragionare insieme. Alla fine della serata le proposte verbalizzate sono state ben 13, tutte molto pragmatiche, e alcune possono essere raccordate a formare un progetto più ampio.

Molte idee e prospettive, ma un'unica convinzione comune: il progetto del PTA non è utile, nè ragionevole ed è bene che si faccia tutto il necessario per cambiarlo.

VERBALE DELL'ASSEMBLEA DI VENERDI 11 MAGGIO 2012

VIDEO IN VERSIONE INTEGRALE

Il Parco Tematico Ambientale è l’opera compensativa all’inceneritore proposta dalla Circoscrizione 2.
Ma un nuovo parco divertimenti, sia pure con installazioni interattive sul tema del riciclo, non è una priorità del territorio, non compensa le emissioni inquinanti e costa ben 350.000 euro.

Si dice che il progetto non può più essere cambiato, ma gli art. 7 e 8 dell’Accordo di Programma prevedono la possibilità di modifiche.

Gli operatori descrivono la situazione. Il campo di Corso Tazzoli esisteva prima di questa ultima collocazione in c.so Tazzoli, si trovava in str. Del Portone. E’ abusivo, come quelli in largo Stura Lazio e Via Germagnano.

Sono circa 200 Rom di origine rumena, di cui una sessantina bambini.

Sono arrivati a Torino verso il 2002, dopo le alluvioni che hanno colpito la Romania e hanno di fatto cancellato molti villaggi rumeni vicino ai fiumi. Le terre più aride dove risiedevano i Rom, sono rimaste all'asciutto, ma i contadini che vivevano vicino ai fiumi, li hanno cacciati con bastoni e forconi alla mano.

Scelgono la città perché è più facile vivere attraverso un'“economia di sussistenza”: elemosina, raccolta roba da cassonetti, piccoli lavoretti, assistenza. Il livello medio di cultura è molto basso, inoltre gli adulti dopo anni di vita in campo difficilmente si possono rieducare ad altri modelli di vita più simili ai nostri.