Quale Italia, quali italiani?
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- Parent Category: Vita della Piazza
- Category: News della settimana
- Published: Tuesday, 10 December 2013 22:35
- Written by CG
Il cosiddetto sciopero dei Forconi alla Piazza non piace.
Non ci piace che ci siano persone che girano per i negozi a consigliare di scioperare o di tenere chiuso “per non avere problemi”.
Non ci piace che un gruppetto di persone e due camion possano bloccare un’arteria cittadina impedendo alle persone di andare a lavorare, all’ospedale, a svolgere le loro faccende.
Non ci piace che il blocco sia a macchia d’olio e senza alcuna regola, nelle società civili le manifestazioni sono annunciate formalmente e si dà un percorso alla prefettura proprio per rendere più facile mantenere l’ordine pubblico se questo non si fa è perché si cerca il caos.
Non ci piace che dopo aver provocato con atti illegali si dica che lo si fa anche in nome nostro, di tutti gli italiani non parassitari. Non siamo parassiti, non ci sentiamo minimamente rappresentati da queste persone.
Non ci piace la genericità delle richieste ("Che l'attuale classe politica presidente della repubblica compreso, istituzioni infiltrate dai partiti ladroni, si dimettano ed abbandonino le posizioni”) E ci preoccupa enormemente la prospettiva suggerita (sarà un periodo transitorio in cui lo stato sarà guidato da una commissione retta dalle forze dell'ordine). Come molti concittadini siamo oppressi dalla crisi e sfiduciati dall’inettitudine dei governanti, ma non intendiamo cedere a messaggi populisti e a “vie brevi” che la storia ha già condannato.
Noi abbiamo scelto la strada democratica: è lunga, faticosa e richiede di partecipare e farsi sentire, senza urli, senza minacce, senza sassi e lacrimogeni, ma con la pretesa del rispetto dei diritti come quello dei doveri, tutti i giorni, con idee e obiettivi in testa e non slogan che puzzano di vecchio.