Lista Civica La Piazza

Simile all'iniziativa della Stampa, anche la Voce del Popolo rivolge tre domande ai candidati Sindaco. In questa occasione lo spazio a disposizione per rispondere è di complessivi 1800 caratteri. Le risposte di Pier Carlo Devoti.

1) Immigrazione, accoglienza profughi, campi nomadi: le cronache descrivono una Torino in emergenza. Quale risposte nel suo programma di governo della città?

La Piazza intende sostenere azioni di inclusione sociale e valorizzare le differenze culturali favorendo il confronto tra culture. L’accoglienza e la conoscenza del diverso sono il primo passo per incrementare la sicurezza della nostra città. Ognuno ha diritto a un'abitazione dignitosa: è necessario affrontare i problemi degli insediamenti impropri, causa di criticità di natura igienico/sanitaria e di tensione sociale. Tale processo di integrazione implica il rispetto di regole e norme, condizione indispensabile della convivenza civile.

2) Decine di migliaia di giovani senza lavoro a Torino, città in testa alla triste classifica della disoccupazione. Come intervenire?

Il lavoro è un tema basilare. Una città che difende e promuove il lavoro è destinata a essere una metropoli vivibile e coesa. Il potenziamento della varietà delle vocazioni economiche (manifattura, cultura, ricerca, turismo, sport…) è l’elemento di forza per l’uscita dalla crisi. Occorre impedire la fuga dal territorio delle imprese e attuare interventi di sostegno, contrastare il precariato e lo sfruttamento dotando i lavoratori di strumenti idonei per sottrarsi al ricatto dell’incertezza del proprio futuro e denunciare situazioni che negano l’esistenza dei diritti fondamentali. La storica capacità torinese di ideare, progettare e costruire è la grande risorsa che può consentire un rilancio sul mercato mondiale, profondamente trasformato dalla crisi economica e sociale.

3) Le casse del Comune sono in rosso, anche i servizi di assistenza alle fasce deboli stanno scricchiolando. Quali prospettive per il Welfare?

Occorre ridefinire i servizi irrinunciabili, per evitare una cieca politica di rigore che operi tagli trasversali con maggiore danno alle persone più deboli. Ci sono diritti che non possono essere subordinati a equilibri di bilancio e questi sono l'assistenza ai disabili, la sanità, la scuola. Bisogna fare scelte precise per evitare di concentrare gli interventi di riduzione delle risorse esclusivamente dove si incontrano le minori resistenze. La Piazza mette al centro la prevenzione del disagio e il sostegno delle fasce più deboli, attraverso la partecipazione al sistema di welfare pubblico dei cittadini e del terzo settore, in antitesi alla privatizzazione dei servizi.

 




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