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baltimoraVenerdi 13 novembre si è svolta un'assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Via Baltimora. Le impressioni a caldo di un cittadino che vi ha preso parte.

In via Baltimora c'è un basso fabbricato pieno di amianto contornato da un giardino. I residenti vorrebbero che fosse un parco pubblico. Il comune invece decide di venderlo ad un privato pur vincolandone la destinazione ad area verde pubblica. Per renderlo appetibile però gli aggiunge dei diritti edificatori che possono essere realizzati nella vicina area della centrale del latte in procinto di trasferirsi altrove. Fatto sta che la centrale del latte che sembrava volersene andare a Piossasco invece finirà a Mirafiori. Ci vuole tempo però (7-8 anni almeno) e quindi i nuovi proprietari (Baltimora srl) non possono monetizzare (strani imprenditori a cui era sfuggito questo dettaglio al momento dell'acquisto) né bonificare il giardino (costo 300 mila euro). Il caso vuole però che sempre loro stiano per acquistare anche un altro basso fabbricato nei pressi, ora abbandonato e prima sede di una carrozzeria. Nasce quindi l'idea di trasformare quel fabbricato in un supermercato in cambio della bonifica del giardino. Per questo serve una variante, oltre ai soliti diritti e la Baltimora srl chiede al comune il permesso di costruire e uno sconto per poter fare la bonifica del giardino (di cui in verità si erano già impegnati con il precedente acquisto).

E veniamo all'assemblea di stasera organizzata dal comitato di via Baltimora.

Una trentina di residenti accolgono gentili il rappresentante della Baltimora srl e il presidente di circoscrizione. I cittadini si lamentano che il giardino è in degrado e chiedono ai nuovi proprietari di tagliare almeno l'erba, come faceva il comune due volte l'anno. Il proprietario dice che lui voleva bonificare ma non può costruire perché la centrale del latte non se ne va. Lui sà che i cittadini sono stufi ma ha bisogno dell'aiuto di tutti per convincere il comune a fargli lo sconto sull'altra area dove farà un supermercato, intanto che aspetta il trasferimento della centrale del latte. Così potrà tagliare l'erba. In sala sono tutti d'accordo pur di riavere il giardino e liberarsi dell'amianto anche perché il proprietario è furbo e racconta che la scelta è tra un palazzo di 15 piani e un supermercato di due (peccato che in sala c'è una signora che ricorda che per quel fabbricato un gruppo di cittadini aveva avanzato una proposta di uso pubblico). Anzi di più, stimolati dall'imprenditore, si chiede che la circoscrizione interceda con il comune. Ovviamente il presidente di circoscrizione fa la sua parte di bravo amministratore che da un lato chiede di tagliare l'erba ma dall'altra recepisce la richiesta dei cittadini frustrati e si rende disponibile a intercedere con il centro perché si possa fare questo benedetto sconto.

Ora, i più attenti di voi ricorderanno che come circoscrizione avevamo 350 mila euro per le compensazioni ambientali dell'inceneritore e che la piazza aveva chiesto in Consiglio di utilizzarli per la bonifica del giardino di via Baltimora. La circoscrizione, dicendo che la bonifica costava troppo, ha preferito darli al comune che li ha usati per la sorveglianza sanitaria, che invece doveva pagare TRM, quindi di fatto facendo uno sconto a TRM. Ora il comune farà un altro sconto (di 300 mila euro) alla Baltimora srl per bonificare l'area. Cioè in pratica al cittadino quest'area è virtualmente già costata 650 mila euro di sconti ma non è ancora stata bonificata (operazione che sarebbe costata 'solo' 300 mila euro). In compenso TRM ha risparmiato e la Baltimora srl si farà un supermercato. Anche io però questa volta esco contento. Ho capito perché un imprenditore in Italia l'erba preferisce non tagliarla proprio.




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