Lista Civica La Piazza

Presentati tre esposti per simboli ingannevoli e violazione dei regolamenti elettorali.
Scoppia il caso Coppola: oltre al leader del centrodestra ci sono un candidato omonimo e una lista schierata con Musy.

andrea rossi, maurizio tropeano

torino

C’è un baco che elezione dopo elezione si riproduce e moltiplica liste e candidati sindaci. Questa volta si contano quindici aspiranti alla poltrona di Chiamparino e 44 simboli a sostegno. Ma il baco si porta dietro guerre per i simboli, esposti alla procura e ricorsi annunciati al Tar. Ricorsi che arriveranno solo dopo la prima verifica di regolarità: la commissione elettorale da oggi comincerà a passare al setaccio tutte le liste.

La parola ai giudici
A poche ore dalla presentazione delle liste ci sono già tre esposti presentati alla magistratura. La prima denuncia porta la firma di alcuni rappresentanti della lista civica La Piazza (si presenta solo nella circoscrizione 2) e del movimento 5 Stelle. Una pagina in cui si racconta il primo giorno della presentazione delle liste e si parla di tre persone intente, già dentro la sede elettorale, a «compilare gli elenchi dei candidati, quelli sui quali avrebbero dovuto raccogliere le firme dei cittadini a sostegno del loro partito.

Non firme false ma firme vere su fogli fasulli». Il movimento che fa riferimento a Beppe Grillo ha presentato una richiesta di accesso agli atti contro la «Lista del grillo No euro», preludio di un ricorso. E poi ci sono i Verdi-Verdi, che chiedono di «verificare la regolarità della raccolta delle firme per Piemonte Europa Ecologia». Il motivo? «Erano in corso trattative per arrivare a una lista comune e un loro coordinatore mi ha chiesto di non modificare troppo il simbolo originale, perché avrebbe dovuto comunque utilizzare le firme già raccolte», racconta Maurizio Lupi. Dino Barrera, leader della lista ambientalista che, al termine di una feroce contesa nel centrosinistra, ha prevalso, scacciando la formazione di Lupi, replica secco: «È tutto in regola».

La guerra dei Coppola
Alle scorse regionali il leghista Roberto Cota, poi diventato governatore, per tutelarsi da alias e candidati fantasma, aveva depositato il suo cognome come marchio. Il suo assessore Michele Coppola, candidato sindaco del centrodestra, avrebbe dovuto fare altrettanto, perché ha subito più d’una una clonazione. La prima porta la firma di Renzo Rabellino, che con un pool di sei liste candida come sindaco Domenico Coppola, consigliere della terza circoscrizione. Ma la sorpresa è Cosima Coppola, 48 anni, moglie dell’europarlamentare Udc Mussa, alla guida di una lista tutta rosa che prende il suo cognome e sosterrà il candidato del Nuovo Polo Alberto Musy, cosa che ha scatenato l’ira dei vertici di Pdl e Lega.

Colombia e Bunga bunga
Il verso a Coppola l’hanno fatto anche Marco Di Nunzio e Roberto Iuretigh, ideatori della lista CoPoLa, che sta per Comitato Polo Latinoamerica, compilata e spedita ieri direttamente dalla Colombia, senza che gli alleati italiani ne sapessero nulla. Fa parte di un raggruppamento di quattro formazioni - «Forza Juve», «No nucleare No immigrati» e «Bunga Bunga-Più pilo per tutti» - che non mancheranno di far discutere. A guidarle è Di Nunzio.

Riecco Giovine
Michele Giovine, consigliere regionale sotto processo per le firme false alle scorse regionali, si è limitato ad accompagnare Onorato Passarelli a presentare la lista dei Pensionati (il partito di Fatuzzo più l’Unione dei pensionati). Ma in quella lista - che appoggia il candidato sindaco del centrodestra Michele Coppola - Giovine ha inserito cinque persone che sono indagate per false dichiarazioni al pm. Senza pentirsene: «Prima di essere indagati - spiega - sono testimoni e adesso, come allora, sono candidati».

Civette a sinistra
Giacomo Portas, leader dei Moderati, non si aspettava il fuoco amico. Invece ieri si è ritrovato una lista dei Consumatori ispirata da Alessandro Di Benedetto che per colori e caratteri ricorda da vicino il simbolo del suo movimento. Portas potrebbe anche presentare ricorso.




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