Lista Civica La Piazza

Ciao,

Il mio mandato é giunto al termine e vorrei condividere un bilancio di questi 5 anni in Consiglio di Circoscrisione 2.

Sono entrato nel 2011, grazie al 3% dei voti raccolti dalla Piazza. È stato chiaro fin da subito che non sarei stato accolto con mazzi di rose. I partiti tradizionali guardano con sospetto alle iniziative spontanee e partecipate di politica dal basso, perché temono di vedere messe in pericolo relazioni e prassi da tempo consolidate. Per questo fin da subito mi è stato offerto un isolamento fisico (ultimo banco del consiglio, nonostante non fossimo ultimi per voti) e un isolamento politico (opposizioni bi-partisan). Non sono nemmeno mancati gli attacchi personali. Insomma, il contesto non era proprio dei più favorevoli.

La mia forza è stata la presenza dei cittadini, proprio ciò che gli altri consideravano quanto meno una scocciatura. La Piazza ha avuto come primo obiettivo l'aumentare la partecipazione alla vita del Consiglio, e una V Commissione con la sala piena di cittadini a reclamare la giusta attenzione all'impiantistica sportiva è stata per molti consiglieri un'esperienza nuova e, per me, un grande risultato, confermato dal fatto che negli anni a seguire la Circoscrizione 2 ha finalmente destinato risorse alla manutenzione di alcune palestre scolastiche (Alvaro-Modigliani in primis).

Sulla partecipazione, però, l'aneddoto più simpatico è quello di quando, al termine della presentazione dell'interpellanza sulla situazione dello stabile pieno di amianto in via Baltimora, ho chiesto al Consiglio di dare la parola ad un cittadino, rappresentante del relativo Comitato. In prima battuta tutti contrari, ma quando si è proceduto a votare per alzata di mano, uno ad uno i consiglieri sono diventati favorevoli per non fare la figura dei non democratici davanti a tutti.

Questo piccolo episodio può far capire che arma straordinaria sia la partecipazione.



Read more: Appunti di fine mandato

Pubblichiamo la risposta all lettera aperta inviataci dalle Parrocchie Pentecoste e Ascensione.

LA RISPOSTA DELLA PIAZZA

La lettera aperta delle parrocchie

I temi toccati, alcuni dei quali sono già stati affrontati durante i "Giovedì de La Piazza" su urbanistica e nuove povertà a Torino, sono tanti e tutti importanti in ottica di "comunità" cittadina.

Fedeli al "Metodo La Piazza" abbiamo invitato le due comunità parrocchiali ad organizzare un momento di confronto dal quale trarre delle proposte concrete e condivise da portare nelle istituzioni.



ex liceo cottini via demargheritaIl silenzio e il degrado avvolgono ancora lo stabile che fu un tempo sede del liceo Cottini, in via Demargherita.

Sono passati ormai di più di sei mesi da quando l’assessore Lo Russo, intervenendo in una seduta della II Commissione consiliare di Circoscrizione 2, aveva ventilato la possibilità di apportare delle modifiche all’atto d’obbligo che, in cambio della variazione di destinazione d’uso della struttura da servizi a residenziale, impegna la proprietà (privata) del complesso a realizzare una sala polivalente da cedere poi gratuitamente alla Circoscrizione, o in alternativa a versare l’equivalente in denaro alle casse del Comune.

Se rispondere è cortesia, chiedere è lecito: a che punto siamo? Ci sono sviluppi? Quali iniziative ha preso l’amministrazione, sia locale che centrale, per tutelare l’interesse della collettività?

L’Assessore ci ha già fatto chiaramente capire che il compratore dichiaratosi interessato a rilevare la struttura dal proprietario, non intende però realizzare la sala polivalente. Non solo: visto il periodo di crisi non intende nemmeno versare al Comune l’ammenda per il mancato adempimento degli impegni presi con l’atto d’obbligo.

A fronte di questa situazione di stallo, il silenzio che avvolge la vicenda non ci piace. Non vorremmo che finisse a tarallucci e vino e che ci ritrovassimo un giorno le ruspe pronte a costruire l’ennesimo centro commerciale, calato dall’alto, senza uno straccio di programmazione, in una zona già ampiamente popolata da supermercati, con buona pace di tutti gli accordi presi in passato e degli interessi della collettività.

 



baltimoraVenerdi 13 novembre si è svolta un'assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Via Baltimora. Le impressioni a caldo di un cittadino che vi ha preso parte.

In via Baltimora c'è un basso fabbricato pieno di amianto contornato da un giardino. I residenti vorrebbero che fosse un parco pubblico. Il comune invece decide di venderlo ad un privato pur vincolandone la destinazione ad area verde pubblica. Per renderlo appetibile però gli aggiunge dei diritti edificatori che possono essere realizzati nella vicina area della centrale del latte in procinto di trasferirsi altrove. Fatto sta che la centrale del latte che sembrava volersene andare a Piossasco invece finirà a Mirafiori. Ci vuole tempo però (7-8 anni almeno) e quindi i nuovi proprietari (Baltimora srl) non possono monetizzare (strani imprenditori a cui era sfuggito questo dettaglio al momento dell'acquisto) né bonificare il giardino (costo 300 mila euro). Il caso vuole però che sempre loro stiano per acquistare anche un altro basso fabbricato nei pressi, ora abbandonato e prima sede di una carrozzeria. Nasce quindi l'idea di trasformare quel fabbricato in un supermercato in cambio della bonifica del giardino. Per questo serve una variante, oltre ai soliti diritti e la Baltimora srl chiede al comune il permesso di costruire e uno sconto per poter fare la bonifica del giardino (di cui in verità si erano già impegnati con il precedente acquisto).

E veniamo all'assemblea di stasera organizzata dal comitato di via Baltimora.



Read more: Via Baltimora: perché non si taglia l'erba.

Giovedi 1 ottobre 2015 è nato il Comitato ex Cottini.

Il fabbricato di via Demargherita 9, che versa in stato di abbandono dai primi anni novanta quando le aule del liceo artistico Renato Cottini si trasferirono in via Castelgomberto, è di proprietà privata.

UNA BREVE SINTESI DELLA VICENDA

La situazione è evidentemente critica, sia dal punto di vista igienico-sanitario che della sicurezza e dell'incolumità delle persone. Un fabbricato abbandonato diventa una discarica a cielo aperto, con tutte le relative conseguenze in termini di cattivi odori, specialmente in estate, di topi che spesso e volentieri invadono le cantine dei palazzi vicini, di alberi cresciuti col tempo e infestanti di vario genere che degradano le strutture con i loro radicamenti e creano ulteriori pericoli di caduta calcinacci, grondaie e grigliati.

Come se non bastasse, vista l'epoca di costruzione della struttura, si sospetta la presenza di amianto.

Di fronte a questo stato di degrado che si protrae ormai da quasi venti anni e considerata l'attuale situazione di stallo tra la Città e la proprietà per quanto concerne le questioni burocratiche, i cittadini residenti nella zona e alcuni ex allievi del liceo ancora affezionati alle loro aule, hanno deciso di mettere insieme le loro risorse e impegnarsi in prima persona.

Parole d'ordine: "stop al degrado e alle speculazioni".



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