Non sarà solo la Juve a lasciare la Circoscrizione 2

La Juventus lascia il quartiere per il nuovo Delle Alpi? E' in buona compagnia: le associazioni sportive che emigrano fuori Circoscrizione per le partite casalinghe di campionato sono numerose.

 

 

La situazione generale di manutenzione degli impianti sportivi ad uso della Circoscrizione è molto carente. La quasi totalità delle palestre scolastiche non consente l'accesso del pubblico, né può essere omologata per gare agonistiche dalle federazioni sportive. Le strutture sono spesso fatiscenti e in degrado, in molti casi le stesse condizioni igieniche e di sicurezza sono inadeguate.

Negli ultimi mesi altre due palestre scolastiche (Majorana e CTP di corso Tazzoli 209) sono state dichiarate inagibili per l'attività sportiva e pare non verranno più concesse in assegnazione nella prossima stagione sportiva. Sembra che analoga sorte tocchi anche alla Scuola Antonelli e al Complesso Barocchio di Grugliasco. Vanno ad aggiungersi alle palestre di quelle scuole i cui dirigenti scolastici già da tempo non hanno più concesso l'uso degli spazi alla Circoscrizione.

 

I dirigenti scolastici sono ritenuti responsabili della sicurezza ma non hanno fondi per fare fronte alle necessarie spese di messa a norma o manutenzione degli impianti (e di conseguenza sono, giustamente, sempre meno disponibili a farsi carico, da soli, della situazione). La Circoscrizione affitta gli spazi e incassa (anche se a volte è il Comune o la Provincia ad incassare direttamente). La manutenzione è a carico degli uffici comunali che, se non sollecitati dalla Circoscrizione, generalmente non intervengono.

Il quadro che ne esce è desolante e chiarisce meglio di ogni altra cosa il motivo per cui lo sport, a Torino, la città delle Olimpiadi 2006, navighi in serie difficoltà.

Purtroppo quanto sta accadendo è la normale conseguenza di un continuo e sostanziale disinteresse verso il mondo sportivo di base a tutti i livelli (Regionale, Provinciale, Comunale e Circoscrizionale). Il problema raggiunge punte particolarmente eclatanti nella nostra Circoscrizione. Non è che qui manchino le strutture, perché le palestre Modigliani, Alvaro e Sebastopoli, per citarne alcune, avrebbero le dimensioni e le caratteristiche per fungere da impianti sportivi (anche agonistici) di livello locale, ma necessitano di piccoli interventi e messe a norma. In quartiere esiste poi una struttura come quella dell'ex Liceo Majorana di corso Tazzoli che versa in stato di degrado e inutilizzo ormai da molti anni, nonostante la precedente amministrazione circoscrizionale ne avesse promesso la riapertura. Ci si potrebbe chiedere perché le associazioni sportive si lamentino così poco. In tal basta ricordarsi che le assegnazioni degli spazi sono gestite dalla Circoscrizione che potrebbe quindi facilmente rivalersi sulle "voci fuori dal coro". Qualche giorno fa La Piazza ha presentato una interpellanza su questo tema. L'interpellanza è stata condivisa anche da Serena Imbesi del Movimento 5 Stelle e da Maurizio Versaci dell'UDC oltre che da diverse associazioni sportive. E' un tentativo di portare il tema al centro delle attività del Consiglio (a Settembre, perché fino ad allora non si riunirà...). Sarà ormai troppo tardi per trovare una qualche soluzione che possa consentire alle associazioni sportive di avviare senza traumi la prossima stagione sportiva. Il punto è però che occorre cominciare ad affrontare il problema e sostituire all'immobilismo delle passate amministrazioni un atteggiamento più dinamico e innovativo. Nessuno ha in mano la bacchetta magica ma molto si può fare. Ad esempio partire dal lavoro dei cittadini e rappresentanti delle associazioni sportive che hanno contribuito a scrivere il programma elettorale della Piazza. Ci sono diverse idee a cui attingere e non c'è copyright!

La nostra Circoscrizione ha una grande fortuna, quella di essere ricca di associazioni e di cittadini che fanno della partecipazione una parola d'ordine. Occorre coinvolgerli nel cercare la strada che porta alla soluzione del problema o quantomeno ad un suo drastico ridimensionamento. A meno di non accettare che, in ogni stagione, un impianto chiuda e un'associazione sportiva riduca piano, piano la sua attività fino a sparire. Costruire un tessuto associativo vitale come il nostro richiede anni ma si può distruggere relativamente in fretta.

 

Leggi l'interpellanza completa.