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Gerbido inceneritore

Abbiamo con piacere appreso che ad Aprile 2016 il comitato di controllo dell’inceneritore del Gerbido ha ripreso la propria attività. L’occasione è stata una serata indetta il 17 Novembre, prevalentemente incentrata sui sistematici superamenti, nel corso delle ultime settimane, dei limiti di emissione al camino fissati per il mercurio.

Se da un lato sono sembrati efficaci i sistemi di controllo e monitoraggio ad oggi previsti sull’impianto e sulla qualità dell’aria e dei suoli nei pressi dell’impianto, che hanno permesso di registrare puntualmente i superamenti, gli approfondimenti finora condotti sul problema non sono sembrati del tutto convincenti. Sono infatti emerse in modo evidente l’attuale impossibilità di controllare in modo sistematico la qualità del rifiuto in ingresso (criticità da molti evidenziata sin dall’inizio) e le carenze dell’impianto in termini di gestione efficace di alcuni processi di abbattimento. Unitamente ad una presunta presenza di rifiuti elettronici contenenti mercurio tra i rifiuti speciali assimilati che arrivano all’impianto, sono state evidenziate dai tecnici della Città Metropolitana delle criticità nella gestione di alcuni componenti responsabili dell’abbattimento e la necessità di prevedere sistemi ausiliari e di analisi delle emissioni a monte del sistema di abbattimento, non previste nel progetto iniziale dell’impianto. TRM dovrà relazionare entro Novembre su come intende affrontare le criticità evidenziate sull’impianto.

Le relazioni di ARPA hanno evidenziato che non risultano dall’avvio dell’impianto variazioni significative della qualità dell’aria e delle concentrazioni di inquinanti al suolo attribuibili al funzionamento dell’impianto.

I referenti del programma SPOTT di biomonitoraggio della popolazione hanno invece presentato le elaborazioni fatte sui dati delle campagne di monitoraggio del 2013 e 2014 (i dati 2016 non sono ancora disponibili), che evidenziano la mancanza di assorbimento aggiuntivo attribuibile all’impianto, anche se per stessa ammissione della relatrice le riduzioni di concentrazione di molti inquinanti nel sangue potrebbero essere attribuite esclusivamente a variazioni nelle abitudini alimentari e di vita del campione monitorato.

A fronte del positivo lavoro che stanno conducendo gli enti di controllo, siamo invece rimasti stupiti dell’atteggiamento dimostrato dalla componente politica rappresentata nel comitato di controllo. Di fronte alle numerose domande dei cittadini presenti, che hanno dimostrato la necessità di avere un’informazione chiara e trasparente, è emersa la mancanza di risposte puntuali sia da parte del neo-Presidente di TRM che di Marco Marocco, vice sindaco Cinque Stelle della Città Metropolitana. Quest’ultimo in particolare ha evidenziato la pressochè nulla conoscenza di quanto avvenuto nel corso degli ultimi anni in seno al Comitato di Controllo, aspetto preoccupante per una forza politica che ha fatto dell’inceneritore e dell’idea dei rifiuti zero un proprio cavallo di battaglia. Speriamo che si informi in fretta, anche perché i sindaci presenti in sala non sono mai intervenuti per spiegare i motivi del lungo silenzio (da gennaio 2014) del comitato di controllo, che tuttora continua a riunirsi a porte chiuse e non pubblica i verbali delle riunioni.

Per maggiori informazioni sulle attività di biomonitoraggio sulla popolazione: www.dors.it/spott

 




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