Lista Civica La Piazza

Pubblichiamo il resoconto della seduta del Comitato di Controllo del 29 gennaio scorso, redatto da un nostro sostenitore che ha partecipato di persona. Ringraziamo Pietro per il suo contributo!

 

 

Il CLdC è convocato nella Sala Colonne del municipio di Torino, p.zza Palazzo di Città, per le 17. Alle 17.25 la Presidente Faienza dà inizio ai lavori, scusandosi per lo spostamento della sede all’ultimo momento (l’incontro doveva tenersi a Grugliasco). Il motivo ufficiale dello spostamento è la partecipazione del dott. Alimonti (Istituto Superiore di Sanità), giunto appositamente da Roma. E’ concreto il dubbio che si sia scelto un luogo meno vicino all’inceneritore per avere meno residenti arrabbiati; in ogni caso, la presenza di celerini all’entrata del municipio, e all’ingresso della sala di un nutrito schieramento della Digos che vigila con cipiglio lombrosiano, pare pronto a placare ogni tensione.

L’oggetto dell’incontro è la presentazione dei risultati del BIOMONITORAGGIO effettuato nel giugno 2013, sotto il programma SPoTT. La dott.ssa Bena, il dott. Cadum e il dott. Alimonti chiariscono subito la cosa più importante: questi sono controlli effettuati PRIMA che l’inceneritore entrasse in funzione, per avere un quadro della situazione pre-. In gergo, questo è il Tzero, che verrà confrontato con i dati del T1 (a un anno dall’entrata in funzione) e successivamente col T2 (a 3 anni).

A onore dei 3 suddetti esperti, i risultati sono presentati con grande cura e dovizia di dettagli.

Elenco schematicamente i dettagli che mi sembrano più importanti:

-) tutti i dati saranno (sono già?) presenti sul sito www.dors.it/spott

-) monitoraggio Tzero: effettuato tra il 20-5 e il 15-7 2013

-) cittadini monitorati: 198 esposti (che vivono vicino all’impianto) e 196 non esposti (di Torino, ma non vicini all’impianto; se ho capito bene dell’ASL 3). Sono monitorati anche un gruppo di allevatori esposti, e i lavoratori dell’impianto stesso. Questo numero di monitorati è quello ottimale che si è riusciti ad ottenere, in relazione alla potenza statistica e ai costi dell’operazione.

-) il monitoraggio riguarda: dati generali, ormonali, funzioni respiratorie, rischio cardiovascolare, metalli (attraverso analisi di sangue e urine).

-) i dati su diossine e PCB saranno disponibili solo in estate.

RISULTATI:

-) non sono state rilevate differenze significative tra i due gruppi

-) NON SONO STATE RILEVATE DIFFERENZE SIGNIFICATIVE CON I “VALORI DI RIFERIMENTO GLOBALI”, cioè con la media nazionale, CON ALCUNE ECCEZIONI: ARSENICO VICINO AI VALORI MASSIMI (colpa di cibo? Pesce? Acqua?), COSì COME IL PALLADIO E IL TALLIO (o il RODIO, non mi sono sembrati chiari su questo; comunque si ipotizza che il dato su questi due metalli – non l’arsenico - sia dovuto alla variazione della composizione delle marmitte catalitiche).

-) i dati del sottogruppo degli allevatori residenti in zona registrano un tasso di zinco più alto, rispetto agli altri cittadini.

Durante la presentazione dei dati, alcuni cittadini cercano di fare domande, o di fare commenti. Con l’aplomb oxfordiano che la contraddistingue, e con alcune osservazioni altrettanto puntuali (“OH! MA ALLORA PARLO ARABO?!?”, oppure “CI COSTRINGETE A FAR SVUOTARE LA SALA!”), la Presidente del CLdC ricorda che non sono previste le domande dei cittadini, ma solo dei rappresentati delle istituzioni. Dopo una conciliante mozione d’ordine dell’assessore De Masi (Rivalta), la Presidente sospende per 5 minuti la seduta, e subito la riapre annunciando che al termine della presentazione ci sarà spazio, dopo gli interventi delle istituzioni, anche per cittadini (“SE C’E’ SILENZIO IN SALA”). E, a onor del vero, manterrà la parola.

Anche degli interventi post-presentazione elenco solo quelli che mi sembrano più importanti.

SE IL T1 E/O IL T2 REGISTRASSERO AUMENTI SIGNIFICATIVI? Secondo la dott.ssa Molina (che si aggiunge al tavolo dei relatori in un secondo momento, e purtroppo nessuno mi ha saputo dire in rappresentanza di cosa…), “VERRANNO PRESI PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DELL’IMPIANTO”. Faienza: “L’IMPIANTO PUò ESSERE FERMATO?”

Molina: “SI’”.

Faienza: “FANTASTICO!”

Terminata la presentazione, l’assessore De Masi mette sul piatto la questione più importante: SE IL T1 E/O IL T2 DOVESSERO REGISTRARE AUMENTI SIGNIFCATIVI DI SOSTANZE PERICOLOSE, NON è CHE POI SI DIRà CHE LA CORRELAZIONE CON L’INCENERITORE NON è DIMOSTRABILE? OPPURE, NON è CHE VERRANNO IMPIEGATI DEGLI ANNI PER DIMOSTRARLA? L’ESISTENZA O MENO DI UNA CORRELAZIONE, sostiene la De Masi, DEVE AVERE DEI CRITERI PRECISI, FISSATI PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI.

Molto netta è la risposta del dott. Cadum: se i dati si alzano tra il gruppo di cittadini esposti e non si alzano nell’altro gruppo, allora la correlazione sarà dimostrata da questi grandi numeri, perché l’unica differenza fra i due gruppi è proprio l’inceneritore.

In altri interventi da pubblico e istituzioni, però, è palpabile la sfiducia nella grande politica locale, di cui si teme la volontà di non prendere atto di questi possibili esiti del biomonitoraggio con azioni concrete. Infatti la dott.ssa Molina comincia a esprimersi con frasi inquietanti, del tipo “ci sarà un lavoro di interpretazione dei dati… se i dati del biomonitoraggio sono alti ma quelli di emissione sono SOTTO i livelli di legge, prima di fare una correlazione bisognerà pensarci…”.

Allora la De Masi lo domanda chiaramente: che succede se i dati delle emissioni sono sotto, e quelli del biomonitoraggio sforano? Netta la risposta del dott. Alimonti: per noi, in quel caso la correlazione c’è, e l’inceneritore “si chiude” (magari avesse il potere di farlo, mi vien da pensare).

De Masi: “Ma questo si mette a verbale?”

Faienza: “Certo, è tutto sbobinato!”

L’assessore all’Ambiente della Provincia, Ronco, interviene per dire che è ingiusto non fidarsi della politica locale: tutto questo biomonitoraggio, in fondo, è stato fatto proprio per poter trarre le conseguenze dai risultati. E poi si lamenta del fatto che chi si batte contro l’inceneritore non si è battuto con altrettanta foga per la raccolta differenziata. Segue breve discussione sull’argomento.

Il dott. Proietti (medico del lavoro, consigliere comunale di Grugliasco) sostiene che l’assenza di aumenti REGISTRATI dal biomonitoraggio non significa necessariamente un’assenza di aumenti. Questione cruciale, mi vien da dire, ma che non viene sviluppata a dovere durante la discussione.

Faienza e Bena, sollecitate dai presenti, ricordano che è già in corso un monitoraggio di bestiame, ortaggi, latte, uova e grasso bovino prodotti in zona.

Claudio Cavallari, di RifiutiZeroTorino, chiede che l’affermazione citata sopra (“se c’è correlazione, si chiude”), venga avallata ufficialmente e formalmente dal CLdC. Faienza ipotizza la redazione di una dichiarazione d’intenti da parte del CLdC. A questo punto, come ultimo intervento della riunione, la De Masi ricorda che bisognerà riprendere un problema da lei già sollevato, e cioè che il CLdC non ha poteri deliberativi.




FaceBook icon  social youtube  twitter logo  email

La Piazza su Facebook

La Piazza su Twitter

Newsletter

Per ricevere la nostra newsletter ti preghiamo di fare clic qui