Lista Civica La Piazza

Alcuni momenti della manifestazione del 26 ottobre 2013 "Basta menzogne sull'inceneritore"

 

Le 9 domande della Piazza a TRM, al Comune di Torino e alla C2 sull’inceneritore del Gerbido

Tante, troppe sono le promesse che hanno accompagnato la costruzione dell’inceneritore e che sono state disattese. La Piazza non intende dimenticare le domande aperte e ricorda alle istituzioni che i cittadini, che non si fanno prendere in giro, sono stanchi del silenzio e pretendono delle risposte.

1. Ritardo su raccolta differenziata e tassa rifiuti
L’inceneritore si inserisce in un progetto di “sistema integrato” di gestione dei rifiuti, che prevede l’incenerimento della sola frazione residua dei rifiuti urbani. Perché il Comune continua a ritardare il passaggio al sistema a tariffa ed al sistema porta a porta su tutta la città, che porterebbe a premiare chi differenzia meglio i rifiuti ed ad aumentare il livello di raccolta differenziata oltre il 65% previsto per legge? E’ possibile che da anni l’unico ostacolo insormontabile sia quello della collocazione dei cassonetti nei cortili del centro?

2. Chi paga la sorveglianza sanitaria
Perché TRM – a cui carico è stata prevista in fase di autorizzazione la realizzazione del piano di sorveglianza sanitaria – si è rifiutata finora di accollarsi i costi (2,2 milioni di Euro in 3 anni)? Quali conclusioni sono state raggiunte su tale punto al di là di generici impegni? E’ vero, come affermato dagli stessi responsabili del progetto, che lo studio è in grado di accertare solo aumenti dell'accumulo di diossine e PCB di grandezza superiore al 20% ?

3. Mancata delocalizzazione della SADI – Servizi Industriali
Perché la SADI – che doveva essere rilocalizzata prima della realizzazione dell’inceneritore – si occuperà anche del trattamento in loco delle ceneri e delle scorie residue delle combustione, andando ad aumentare il carico ambientale sull’area invece che a ridurlo? Quali garanzie scritte ci sono circa il futuro delle operazioni di trattamento e stoccaggio?

4. Poca trasparenza dell’informazione

Come è possibile che, a fronte dei numerosi guasti alle linee registrati nei primi mesi dall’avvio dell’impianto, TRM si limiti a commentare i fatti con dichiarazioni quali “Grazie al tempestivo intervento degli operatori nell’attivare le procedure di fermo impianto - informa il comunicato -, gli sforamenti delle emissioni sono stati minimi”?

Come è possibile che i verbali delle sedute del Comitato di Controllo vengano sistematicamente pubblicati con 2-3 settimane di ritardo? Perché la Circoscrizione 2 non informa i cittadini del suo territorio favorendo la loro partecipazione?

5. Come avvengono i controlli sul materiale in ingresso
L’unico controllo sul materiale in ingresso è quello sulla radioattività. Come avviene realmente il cosiddetto processo di “omologa” dei materiali in ingresso? Quali garanzie vi sono che non vengano bruciati accidentalmente rifiuti diversi da quelli per cui l’impianto è autorizzato?

6. Mancato allacciamento al teleriscaldamento
L’allacciamento al teleriscaldamento – spacciato come uno dei grandi “plus” della costruzione dell’inceneritore – non è ancora stato realizzato per mancanza dei fondi promessi (mancano oltre 15 milioni). Quando saranno stanziati i soldi previsti? In cosa consiste ad oggi la tanto decantata “termovalorizzazione”, dal momento che per sostenere la combustione l’impianto utilizzerà oltre ai rifiuti circa 1,5 milioni/anno di metri cubi di metano senza restituire calore?

7. Ritardo su opere di compensazione
Perché ad inceneritore avviato non sono state ancora completate le opere di compensazione ed alcuni degli enti che hanno sottoscritto l’accordo di programma relativo non hanno ancora provveduto a versare le cifre impegnate? Quale utilizzo è stato previsto per i fondi destinati al PTA in Circoscrizione 2?

8. Sospensione della costruzione dello scalo ferroviario
La realizzazione del previsto scalo ferroviario, destinata a ridurre l’impatto ambientale associato al trasporto dei rifiuti, è stata sospesa nonostante il parere negativo espresso dal Comitato di Controllo. Perché non si è fatto nulla per trovare un’alternativa, se era stato previsto nel progetto iniziale? Cosa intendono fare TRM e le istituzioni per fare ripartire il progetto?

9. Dubbi sulla sostenibilità economica
Quali garanzie ci sono, a fronte della privatizzazione di TRM, che tutti i rischi di gestione (maggiori costi, minori incassi) ed i fondi ancora da reperire per le opere mancanti (compensazioni, teleriscaldamento, sorveglianza sanitaria) non vadano ad incidere sul piano economico-finanziario dell’inceneritore ed a ribaltarsi sui cittadini?




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