La Piazza i​n C2

Ospedali e case di comunità: commissione con il direttore De Luca 

21 marzo 2025

Lo scorso 11 marzo, presso il Centro Civico del consiglio di Circoscrizione 2, è stata convocata la IV Commissione di lavoro permanente (Sanità - Servizi Sociali - Integrazione), per fare il punto sullo stato dell’arte delle Case della Comunità e Ospedali di Comunità, due tasselli fondamenti della riforma della sanità territoriale. Era presente - in qualità di relatore - il dottor Riccardo De Luca, direttore del distretto sud-ovest dell'ASL Città di Torino.
Trasmettiamo una sintesi del suo intervento, seguito dalle domande e dai temi posti all'attenzione dalla Lista Civica La Piazza durante la discussione.

L'intervento di De Luca

A fine marzo 2026 dovranno concludersi i lavori per le Case di Comunità e per le C.O.T. finanziate con il PNRR. (Le Centrali Operative Territoriali sono strutture che intervengono nella gestione dei processi di transizione, per tutti gli assistiti del suo territorio con bisogni clinico assistenziali e sociali complessi, non autosufficienti e cronici ad alta complessità, sia tra servizi diversi sia nel passaggio da un livello clinico assistenziale all'altro). I lavori della Casa di via Gorizia sono in fase avanzata, mentre per via Farinelli si attende la conferma del finanziamento regionale in quanto è extra PNRR (pur se prevista nella programmazione regionale). In via Farinelli ci sarà una C.O.T. “protesica”, così abbiamo capito, ed i lavori per l’Ospedale di Comunità (OdC) sono a buon punto. L’Ospedale di Comunità sarà un servizio simile al C.A.V.S. (servizio di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria) che, oltre a pazienti non più acuti in dimissione dall’ospedale, potrà ospitare anche pazienti su segnalazione dei Medici di Medicina Generale (MMG). Il modello organizzativo prevede un servizio infermieristico con la presenza saltuaria di un medico. La differenza principale tra OdC e C.A.V.S. consiste nel diverso monte ore settimanale di copertura medica (leggermente maggiore per gli OdC).

Per quanto riguarda il progetto organizzativo delle Case della Comunità, è in corso il lavoro sul progetto organizzativo, considerando gli standard minimi di personale nelle diverse funzioni stabiliti dal D.M. 77. Inoltre si considereranno i bisogni specifici di salute dei territori (ad esempio in Circoscrizione 2 ci sono percentuali di anziani e fragili più alte che in altre zone della Città).

Le risorse indispensabili sono quindi note, ma il meccanismo di funzionamento è oggetto di una discussione non semplice. La prospettiva è che si passi, comunque, da una specialistica “on demand” a percorsi integrati e coordinati, su progetti condivisi da MMG e Pediatri di Libera Scelta (PLS) con gli specialisti interessati. Non spariranno, ovviamente, le consulenze “spot” degli specialisti, ma l’obiettivo è che i percorsi si costruiscano partendo da MMG e PLS. Il modello consiste nella capacità di affrontare bisogni complessi che non possono essere risolti a livello MMG/PLS, un po’ come già avviene per alcune patologie, come diabete, scompenso cardiaco e insufficienza renale. 
La Casa deve offrire un servizio h24 tra servizio consueto e continuità. Ci sarà la diagnostica locale e, a questo fine, si dovrà indicare quali sono le attrezzature indispensabili. Si partirà inizialmente con una copertura di 5gg a settimana, per 12h, con l’obiettivo di arrivare a regime (7gg h24) 

Per quanto riguardo il personale ci sono tre considerazioni. Ci sarà il personale dei poliambulatori, e si cercherà di invertire la tendenza per cui la scelta di lavorare lì sia considerata meno prestigiosa. C’è un extra finanziamento a livello nazionale per personale da impiegare nelle Case della Comunità e negli Ospedali di Comunità. La Regione farà una ricognizione negli ospedali sul rapporto tra prestazioni erogate e personale presente, per vedere se la carenza di personale è simile tra ospedale e territorio. Per quanto riguarda il personale infermieristico e tecnico, i direttori si stanno incontrando con la struttura competente la quale dovrà dire quale sarà il modello organizzativo per queste figure.

Case di Comunità e MMG/PLS La previsione della loro presenza nelle Case è complicata dal fatto che loro sono privati convenzionati. Il nuovo Accordo Collettivo Nazionale aiuta un po’, in quanto si prevede il ruolo unico con 38 ore di lavoro da distribuire tra loro assistiti e funzioni di sistema a livello di Aggregazioni Funzionali Territoriali (A.F.T.) e Distretto. In questo quadro si potrà organizzare la loro presenza nelle Case di Comunità, ma il percorso è complesso. Forse sarà più semplice con i neo-laureati che non hanno ancora un proprio studio ed un numero di assistiti importante. Per le A.F.T. non ci sono ancora indicazioni definitive, ma uno degli obiettivi è quello di formarle in modo collegato al territorio ed alla popolazione. Purtroppo c’è lo scoglio della libera scelta del proprio medico anche “extra- territorio”. La Medicina di Gruppo è la miglior prospettiva, che un po’ si deve confrontare con il fatto che molti medici hanno fatto investimenti nei propri studi.  

Le nostre domande e considerazioni

Case della Comunità e Ospedali di Comunità sono strutture/nodi della rete della sanità territoriale. Il loro progetto di servizio può essere compreso all’interno del complesso del Programma delle Attività Territoriali (P.A.T.), che ogni distretto deve approvare ogni triennio ed aggiornare annualmente. La legge prescrive che il programma debba essere condiviso con gli organi amministrativi del territorio, per noi i Presidenti di Circoscrizione. A che punto è il programma? Non sarebbe bene comunicarlo e verificarlo con i cittadini interessati? 

Consulta i documenti informativi

Distretto PAT - Dgls 502/1992

Intanto sono stati approvati il nuovo Accordo Collettivo Nazionale e l’Accordo Integrativo Regionale per i Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta. Ci sono molte no​vità. Tra queste, le nuove Aggregazioni Funzionali, il funzionamento della Continuità Assistenziale, la domiciliarità. Su queste basi (Programma delle Attività Territoriali e nuovo Accordo Integrativo), interessa molto ai cittadini conoscere come ci si sta muovendo, quali sono le difficoltà ed i limiti, quali le risorse per definire i servizi in relazione ai bisogni di salute ed in particolare:

Ci interessa, in conclusione, sapere come saranno informati e coinvolti i cittadini (Circoscrizioni, associazioni, comitati,...) ed i MMG e PLS nella organizzazione della rete territoriale, Case della Comunità e altri servizi sanitari territoriali

In chiusura abbiamo chiesto a De Luca se fosse interessato e disponibile ad una serata aperta alla cittadinanza organizzata da La Piazza sulla sanità territoriale. Ci ha detto che va bene.

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